Onorevoli Colleghi! - Da tempo il Parlamento ha riconosciuto più che legittima l'aspirazione dei titolari di trattamento pensionistico di guerra ad ottenere l'adeguamento economico delle proprie pensioni, adeguamento che riteniamo non sia ulteriormente procrastinabile, considerato che siamo ormai a sessant'anni dalla fine dell'ultimo conflitto mondiale.
La proposta che presentiamo oggi, sottoscritta da deputati di vari gruppi parlamentari, è il frutto del lavoro dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, dell'Associazione nazionale famiglie dei caduti e dispersi in guerra, dell'Associazione italiana ciechi di guerra, dell'Associazione nazionali vittime civili di guerra, che noi abbiamo voluto raccogliere e presentare integralmente passo dopo passo, impegnandoci con tali associazioni a un lavoro comune, a un iter legislativo che vorremmo condividere con loro.
Nonostante la legislazione stessa abbia solennemente sancito il principio dell'equo risarcimento del danno subìto da cittadini che hanno sacrificato la loro integrità fisica al servizio della collettività nazionale, i provvedimenti approvati negli ultimi anni sono stati parziali e insoddisfacenti. Per quanto concerne i trattamenti pensionistici diretti, basti osservare che coloro che hanno perduto il 100 per cento della loro integrità fisica (1a categoria semplice) percepiscono attualmente solo 650,22 euro e che alle successive categorie, pur tenendo conto di una percentuale di invalidità via via inferiore, spettano somme che non esitiamo a definire irrisorie.